Scopri il Territorio

Una regione da scoprire

Il Salento

Il Salento è il territorio più orientale d'Italia e qui vivono i Salentini, discendenti degli antichi Messapi. In ogni piccolo paese sono presenti antiche vestigia, frantoi ipogei, chiese barocche, un barocco, luminoso e musicale, più simile a quello dell'America latina che al tronfio romano.

Stradine strette e tortuose su cui si affacciano case a corte, palazzi moreschi e sulle costa tante torri d’avvistamento a difesa dei Turchi. Appena fuori paese la caratteristica terra rossa, i muretti a secco e le piccole paiare. Questa è terra di vigneti e olivi secolari, austeri e rugosi, e chiome scompigliate dal caldo scirocco e mille cicale frementi. Le radici antiche si mostrano nelle feste locali: la “Fòcara” di Sant’Antonio a Novoli, la “Pizzica” tarantata in tutto il Salento, la “Danza delle spade” a Patù, la “Festa te lu Mieru” per la vendemmia a Carpignano Salentino e le processioni, i riti religiosi e le innumerevoli feste patronali.

Questo è il Salento, calore umano, estro e fantasia, un’insuperabile capacità manuale che prende corpo nella puntigliosa perfezione per i particolari nel barocco, nei ricami, nella cartapesta, nell’intarsio, nel ferro battuto e la ceramica di Cutrofiano. Una terra generosa che ha sempre esportato primizie, olio e vino. Qui si produce il Negroamaro dal gusto morbido, forte ed elegante, un luogo in continua evoluzione, che sa coniugare le ricchezze naturali con solare sobrietà delle persone che qui vivono.

In un mondo sempre più affannato c’è bisogno di Salento. Cerniera tra Europa e Mediterraneo, baciato da due mari: l'Adriatico con la sua costa alta e rocciosa esposta al vento di tramontana. Lo Ionio, a ponente più riparato con rive basse e sabbiose.

Porto Cesareo

Il Borgo

Il borgo al limite nord della provincia di Lecce, si affaccia sullo Ionio nel territorio dell'Arneo toponimo che indica territorio ricco d'acqua.

Le testimonianze delle antiche origini sono le vestigia di "Scalo di Furno", le colonne romane di marmo che giacciono sul fondo vicino Torre Chianca, la statua di "Thot" il dio egizio e tanti frammenti d'anfore romane nell'insenatura dell'Isola dei Conigli. "Scalo di Furno" è un insediamento dell'età del Bronzo (18° sec.a.c.), un villaggio protostorico a capanni protetto da un muro di cinta verso terra, massi irregolari alto circa 2,5 m. Plinio il Vecchio (24-79 d.c.) nel "Naturalis Historia", mensiona la località come "Sasinae Portus" ossia Porto di Sasina fondato, tra il X e l' VIII secolo avanti Cristo, da una popolazione di abili navigatori e pescatori, proveniente dall'isola di Saseno, isola nella baia di Valona, fieri oppositori di Gallipoli a cui contendevano aree di pesca e pescato. In epoca romana il porto era un importante scalo per i prodotti agricoli del territorio circostante.

LA STATUA DI THOT

Gennaio del 1932 vicino lo scoglio della "Malva", alcuni pescatori prendono nelle reti una statuetta con le sembianze di una scimmia. Il Professor Giulio Farina, direttore del Museo Egizio di Torino, presso il Museo Archeologico di Taranto riconosce nel reperto "Thot", divinità egiziana, in forma di scimmia, assegnata alla scansione del tempo, protettrice degli Scribi e del culto dei Morti. La statua risalente al VI secolo a.C., giunta sulle coste ioniche con una nave romana naufragata, è ora esposta nel Museo Archeologico di Taranto.

LE COLONNE ROMANE

Al largo dell'insenatura di Torre Chianca, nel 1994, la Soprintendenza Archeologica della Puglia, porta alla luce, alla profondità di circa 5 metri, cinque colonne monolitiche in marmo cipollino, lunghe circa 9 metri, e diametro sino ad un metro. Questo marmo impiegato nell'architettura monumentale dell'antica Roma, era abitualmente importato dall'Oriente. Probabilmente semilavorati da completare. Il luogo e la disposizione parallela indica un naufragio datato verso i primi secoli dopo Cristo.

SALENTO TERRA DI MEZZO

Vicino a Grecia ed Asia minore ha ospitato le genti che provenivano da queti territori, la lingua detta "Grico" ancora parlata nel Salento ne è un antico retaggio.

Qui sorsero le prime "unità rurali bizantine" dette "corion" dotate di torri di difesa dette "pyrgoi" ed i Basiliani dediti alle colture agricole diffusero l'olivo pianta per eccellenza mediterranea.

Le scorrerie dei pirati e la presenza della malaria esercitarono una pesante depressione sul territorio dell'Arneo sino all'11° secolo quando giunsero i Normanni conquistarono Nardò e grazie alle attività portuali concessero a Cesarea autonomia amministrativa.

Federico II di Svevia ebbe a cuore le sorti del territorio dando vita ad una serie di avamposti difensivi, torri e fortificazioni da Gallipoli ad Avetrana. A metà del 1200 Porto Cesareo con gli Angioini sviluppò le attività portuali con totale autonomia amministrativa.

A fine 14° secolo divenne dipendenza del Principato di Taranto e annessa alla corona di Napoli. Successivamente governata da Aragonesi e alternativamente da Angioini fu soggetta ad una insopportabile tassazione delle imbarcazioni e del pescato.

FESTE RELIGIOSE

La costruzione delle nuova e più grande chiesa verso fine 800 intitolata alla Beata Vergine del Perpetuo Soccorso segnò per i cesarini un certo imbarazzo, per loro la santa da venerare e oggetto di culto sin dal 600 era Santa Cesarea che aveva una chiesetta tutta sua. La tensione tra le due Venerabili si avverte ancora oggi ed è resa evidente nel calendario dei festeggiamenti religiosi, quelli per Santa Cesarea hanno un posto d'onore. Gli abitanti di Porto Cesareo riservano alla Santa una festa speciale con grande partecipazione.

SANTA CESAREA

I festeggiamenti vedono sgranare la processione a mare con i pescherecci e le imbarcazione della cittadina. Mentre sulla terra ferma luminarie, giostre, chioschi di dolciumi, chincaglieria e fuochi pirotecnici.

La processione si celebra il penultimo sabato d'agosto, alla testa una paranza adornata con palme, fiori e bandierine, a prua è sistemata la statua della Santa mentre a poppa le autorità religiose e civili, così lentamente la carovana galleggiante attraversa lo specchio d'acqua difronte al paese.

Il giorno seguente sabato c'è la cuccagna nelle prime ore del pomeriggio gli sfidanti devono prendere un drappo posto all'estremità di un bompresso fissato sulla chiglia di un peschereccio ormeggiato dinanzi alla Torre Cesarea. Reso scivoloso costringe tanti partecipanti ad un inevitabile bagno.

VERGINE DEL PERPETUO SOCCORSO

I festeggiamenti per la Vergine del Perpetuo Soccorso si celebrano tra il venerdì e la prima domenica di luglio. La processione a terra avviene il pomeriggio del venerdì giorno di vigilia.

SAGRA DEL PESCE

Nella prima decade di luglio la Pro Loco di Porto Cesareo organizza la Sagra del pesce con degustazione del pescato e dei prodotti del luogo. In questa occasione sono premiate le barche con il miglior pescato e le pescherie per il miglior pesce.

SAN LORENZO

Il 10 e 11 agosto la fiera di San Lorenzo con mostra mercato dell'artigianato e d'arte.

IL MERCATO SETTIMANALE

Il Giovedì è giorno di mercato così sulla Riviera di Ponente sotto variopinti ombrelloni trovano bella mostra abbigliamento, scarpe, casalinghi e specialità alimentari.

OGGI PORTO CESAREO

Oggi è una bella realtà turistica con numerose imbarcazioni dedicate alla pesca ed un fiorente mercato ittico che rifornisce Lecce e la provincia.

Il bel mare, la costa sabbiosa e fondali bassi per decine di metri hanno permesso un generoso sviluppo dell'accoglienza, della ristorazione e dei servizi al turismo.

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